
MONTI SIBILLINI
La meraviglia del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, istituito nel 1993, si estende per 70.000 ettari.
Il territorio offre numerosi sentieri: i percorsi urbani consentono di esplorare gli angoli medievali dei paesi disseminati alle pendici dei Sibillini, mentre i sentieri che partono da tutti i comuni del Parco conducono il visitatore fra i colori e i sapori di un mondo rurale e pastorale; infine, i percorsi più impegnativi consentono di raggiungere le alte vette dei Sibillini, molte delle quali superano i 2.000 metri.
La più alta di queste cime, il Monte Vettore, racchiude lo spettacolare Lago di Pilato, dove vive il famoso Chirocefalo del Marchesoni. L’esperienza più indimenticabile è senza dubbio il Grande Anello dei Sibillini, un percorso escursionistico di 124 km completamente segnalato che, in nove giorni di cammino, permette di scoprire l’intera catena montuosa. Per chi ha poco tempo, è possibile percorrere tratti dell’anello durante escursioni giornaliere.
Il Parco ha aderito alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, con l’intento di conciliare sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Info Sibillini: www.sibillini.net
Info escursioni: Risorse Active Tourism, SciMarche, ExperienceMarche
Molte le escursioni organizzate, anche personalizzate, che consentono al visitatore di scoprire il Parco, dalle valli alle vette dei Sibillini – fioritura di Castelluccio, Lago di Fiastra, Lame Rosse, Gole del Fiastrone, valle del Fargno, Macereto, Bolognola, Monte Vettore e Lago di Pilato, i Due Pizzi, Monte Bove, ecc. Le escursioni in programma sono di vario livello e condotte da guide professionali: dai sentieri più accessibili fra valli e borghi medievali, fino alle cime più spettacolari. Le escursioni si svolgono sia in estate che in inverno, sia di giorno che al tramonto o al chiaro di luna: hiking, trekking, nordic walking, cicloturismo, mountain bike, e-bike, ciaspolate, sci, rivering e yoga nella natura.
A seguito dei terremoti del 2016, il territorio del Parco ha subito gravi danni e non tutti i borghi o i sentieri sono accessibili, ma la bellezza dei Sibillini è rimasta intatta e a portata del visitatore. Si consiglia di consultare la mappa per avere il dettaglio più aggiornato disponibile sullo stato dei luoghi. Al di là delle bellezze paesaggistiche, è altrettanto importante visitare queste zone per portare linfa alle comunità montane, che con straordinaria forza e determinazione sono rimaste legate a questi luoghi, ricostruendo abitazioni e attività commerciali a pochi metri dalle macerie. Negli anni seguiti agli eventi sismici, tante sono state le iniziative lanciate dai locali, che non solo hanno tenuto in vita le comunità, avviato la ricostruzione dei borghi e impedito lo spopolamento dell’area, ma in alcuni casi hanno anche contribuito a disegnare nuove prospettive di vita, diffuse e locali ma al contempo connesse e cosmopolite, più sostenibili per l’essere umano, gli altri animali e il territorio.
Vedi anche:
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LA LEGGENDA DELLA SIBILLA – Secondo la leggenda, nell’antro della Sibilla, situato a 2.150 mt s.l.m. e il cui ingresso è attualmente ostruito da una frana. L’antro si trova nella roccia nei pressi della vetta del monte Sibilla nel territorio comunale di Montemonaco e qui sarebbe vissuta «l’illustre profetessa che raro i suoi segreti altrui rivela. Negromanti e cavalieri erranti, giungevano, da tutta Europa, dopo viaggi estenuanti nella speranza di carpire un oracolo alla Sibilla». La storia della Sibilla è raccontata nel romanzo cavalleresco Guerrin Meschino di Andrea da Barberino (scritto nel 1410 ma pubblicato nel 1473) e nel diario di viaggio Il Paradiso della Regina Sibilla di Antoine de la Sale (scritto dopo la visita dell’autore nel 1420). Più recente il bel libro di Loredana Lipperini, Nome non ha, che racconta la Sibilla ma anche il suo territorio. Per maggiori curiosità sulla leggenda della Sibilla vedi La Sibilla delle Marche tra verità e leggenda.


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«Quei monti azzurri, che di qua scopro,
e che varcare un giorno io mi pensava,
arcani mondi, arcana felicità»
G. Leopardi
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Fra i comuni marchigiani del Parco segnaliamo: San Ginesio, Fiastra col suo lago, Sarnano, Sassotetto, Bolognola, Ussita, Frontignano, Visso, Castelsantangelo sul Nera, Amandola, Montefortino, Montemonaco, Montegallo e Arquata del Tronto. Situati in territorio umbro ma naturalmente parte dello stesso ecosistema nonché facilmente raggiungibili dal lato marchigiano: Norcia, Preci e Castelluccio con le sue famose piane.

Il Parco dei Monti Sibillini diviso per provincie: in giallo la zona nella provincia di Macerata, in arancione la zona nella provincia di Fermo, in viola la zona nella provincia di Ascoli, in verde il territorio umbro.
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FIASTRA: LAGO e LAME ROSSE

Il comune sparso di Fiastra, situato a 732 mt s.l.m., è noto per il vicino Lago di Fiastra (Info) che con le sue acque tiepide e pulite “color Fiastra” è il luogo perfetto per rinfrescarsi con una nuotata in estate, evitando le spiagge affollate della riviera adriatica. Il lido Verdefiastra affitta ombrelloni e lettini, canoe, pedalò, e-bike; intorno al lago si trovano anche spiagge non attrezzate. Dal comune sparso di Fiastra, parte del Grande Anello dei Sibillini, si snodano anche facili sentieri che rivelano al visitatore scorci davvero indimenticabili.
Il percorso più noto, della durata di circa tre ore, parte dalla diga e arriva alle Lame Rosse, formazioni a forma di pinnacoli e torri costituite da ghiaia tenuta insieme da argilla e limi: gli agenti climatici, attraverso una lenta erosione durata milioni di anni, hanno causato la perdita della parte calcarea della montagna che si è frantumata lasciando in vista il substrato di ferro e si è poi depositata sul terreno andando a creare un lungo ghiaione. Il risultato è uno scenario da canyon che è raro trovare in Italia.
Per imboccare il sentiero che conduce alle Lame Rosse, si può parcheggiare nei pressi della diga sul lago, che va poi attraversata. Al primo incrocio, si gira a destra sulla sterrata proseguendo per altri 30 minuti circa. In alternativa si può anche partire dal belvedere della Ruffella, passando per la frazione di Fiegni.
Oltrepassato un torrente quasi sempre a secco, si procede diritti fino al bivio; da qui si sale a sinistra dove inizia una ripida ma breve salita. Dopo questo tratto, il sentiero segue sempre in salita ma nel bosco. Dopo circa 30-45 minuti, si giunge a una piccola valle, con fondo di ghiaia. Risalendo per circa 15 minuti, si giunge alle Lame Rosse. Si sconsiglia di arrampicarsi sulle formazioni ghiaiose, per evitare di favorire ulteriormente il processo di erosione. Un bivio sul sentiero che conduce alle Lame Rosse offre la possibilità di deviare verso la Grotta dei Frati, un antro nella roccia abitato dal 1587 alla fine del Settecento da una piccola comunità di benedettini.
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SARNANO

Famoso per le sue terme e per le vicine piste da sci, Sarnano è un bellissimo borgo arroccato alle pendici dei Monti Sibillini, situato a 539 m s.l.m. Incluso nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, il centro storico medievale in cotto offre piacevoli passeggiate fra i vicoli e una splendida vista sulle montagne. Da visitare i Musei Civici, la Piazza Alta, il Teatro della Vittoria, il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Podestà e la Chiesa di Santa Maria Assunta. Le terme di Sarnano si trovano nel centro storico e sono specializzate in vari tipi di trattamenti.
A meno di 20 minuti da Sarnano sorge la rinomata stazione sciistica Sarnano Neve, un comprensorio composto da tre località collegate fra loro: Sassotetto, Fonte Lardina e S.M. Maddalena. La stazione offre 15km di piste e 4km di neve artificiale.
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BOLOGNOLA

Situato a 1.070 mt s.l.m., Bolognola è il comune più alto delle Marche. Si trova al centro del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che nel 2006 l’ha scelto come sede per il reinserimento in natura del camoscio appenninico. Sorge nell’alta valle del fiume Fiastrone e ai piedi del Monte Rotondo, la cima più alta di tutto il territorio con i suoi 2.102 mt., e del Monte Castel Manardo, che ospita le sorgenti del Fiastrone, le cui acque confluiscono nel bacino artificiale del Lago di Fiastra. Sotto la vetta del Monte Rotondo si apre l’inaccessibile forra dell’Acquasanta, con l’omonima e splendida cascata naturale. Importante centro turistico, sia estivo che invernale, grazie ai numerosi sentieri che si snodano sulle montagne circostanti e alle rinomate piste da sci di Pintura di Bolognola. A quota 1.340 mt s.l.m., e a circa 3 km dal centro del paese, è situata l’unica frazione di Pintura, nata come centro turistico e sviluppatasi attorno agli impianti sciistici, ristrutturati tra il 2005 e il 2006 (Info Bolognola Ski).
In estate, Bolognola offre la possibilità di esplorare aree naturali mozzafiato. Da segnalare la Forcella del Fargno (foto), straordinario punto panoramico, situata a quota 1.811 mt s.l.m., tra il Monte Rotondo e il Pizzo Tre Vescovi; divide la Val di Panico (a ovest) dalla selvaggia Vallata del Fargno (a est) e ospita un rifugio aperto solo nei mesi estivi, punto di partenza e ristoro per escursionisti. Raggiungibile da Pintura, così come dai comuni di Ussita e Fiastra, è il più elevato passo percorribile in auto, aperto al pubblico, delle Marche. Non è transitabile, causa neve, nei mesi invernali. Molto suggestiva la Cascata dell’Acquasanta, splendida cascata naturale incastonata tra Monte Bambucerta e Monte Rotondo, raggiungibile a piedi in circa un’ora e mezza dal centro abitato. Un piacevole sentiero di un’ora si snoda dal centro di Bolognola fino alla Fonte dell’Aquila, caratteristica fonte a trocche, situata alle pendici di Monte Sassotetto, raggiungibile solo a piedi. Raggiungibili solo con l’aiuto di una guida sono invece le due Grotte dell’Orso: una nei pressi della Cascata dell’Acquasanta e l’altra nella Vallata del Fargno, sulla Costa delle Vetiche.
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USSITA

Situata a 5 km a est di Visso, a 744 mt s.l.m., Ussita è considerata la porta delle vette. Il nome deriverebbe da exitus, proprio per la sua posizione di valico, di passaggio dell’Appennino. Punto di partenza per suggestive escursioni sui Monti Sibillini, da qui è possibile raggiungere cime come quelle del Monte Bove e del Monte Bicco dalle quali si possono ammirare le valli circostanti e le colline che digradano verso l’Adriatico, visibile nelle giornate più nitide.
Da visitare la chiesa di Santa Lucia, costruita nel ’200 in stile romanico; la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel ’300 in stile gotico; nella frazione di Vallazza, nelle vicinanze del conventino, sorgono una dimora rurale del ’400 e la piccola chiesa di S. Antonio da Padova.
Vedi la guida di Ussita della collana NONTURISMO.
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FRONTIGNANO
Situato subito sopra Ussita, a 1350 m s.l.m., Frontignano è meta di turismo invernale per le piste da sci e primaverile/estivo per i sentieri.
Il paese ospita la più grande stazione sciistica delle Marche, formata da otto impianti. Il comprensorio sciistico comprende 15km di piste battute che raggiungono i 2000metri e si divide in due settori: il settore del Canalone, adatto a sciatori più esperti, composto da quattro impianti; il settore delle Saliere, che è la zona più frequentata di Frontignano, adatto a tutti, composto da quattro impianti.
Lo sfondo del Monte Bove, dalle caratteristiche alpine, offre scorci mozzafiato. L’impianto è stato danneggiato dal terremoto del 2016 e al momento rimane chiuso. Nel vicino Palaghiaccio si possono praticare pattinaggio artistico, hockey su ghiaccio e curling.

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VISSO
Una delle principali porte d’ingresso al Parco dei Monti Sibillini, a 607 mt s.l.m. e a pochi chilometri dal confine umbro, il pittoresco borgo di Visso è circondato da montagne e attraversato dal torrente Nera. Capoluogo amministrativo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, da qui partono molti sentieri per esplorare le montagne circostanti.
Incluso nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, il centro storico è stato gravemente danneggiato dal terremoto del 2016 e ha perso molti edifici medievali (fra cui la chiesa romanico-gotica Collegiata di Santa Maria). Tra gli edifici danneggiati anche il Museo Civico Diocesano, anche conosciuto come il Museo dei Manoscritti Leopardiani, nel quale erano conservate 200 tele e tavole di arte sacra eseguite tra il 12° e il 18° secolo e circa 100 manoscritti leopardiani, fra cui una versione dell’Infinito, acquistati a fine Ottocento dal sindaco di Visso, grande appassionato di Giacomo Leopardi. Sebbene il centro storico sia in parte inagibile, Visso è comunque un ottimo punto di partenza per esplorare i Monti Sibillini, anche in virtù del fatto che da qui parte la prima tappa del Grande Anello dei Sibillini (Visso-Cupi, 4h: dal centro di Visso, si sale lungo le pendici del Monte Careschio, aggirandolo fino ai Piani di Macereto, da dove si ammira la spettacolare parete rocciosa del Monte Bove; si prosegue poi, aggirando il Fosso La Valle, fino a giungere a Cupi). A 10 km da Visso, si erge lo splendido Santuario di Macereto, a pianta ottagonale, rivestito di marmo e circondato da un basso porticato. Situato al centro di una radura circondata da bellissime cime, è considerato il capolavoro dell’architettura rinascimentale del ‘500 nelle Marche. La costruzione del bianco tempio intorno alla statua della Madonna, lì venerata già dal 14° secolo, iniziò nel 1528 con l’architetto Giovan Battista da Lugano su precedente progetto del Bramante.
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AMANDOLA

Piccolo centro medievale situato sul versante orientale Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a 550 mt s.l.m. Prende il nome dalla pianta del mandorlo un tempo diffusa sul territorio. Il borgo ha due centri: uno basso su Piazza Risorgimento e uno alto su Piazza Umberto I.
Da visitare il Palazzo Municipale; il Santuario del Beato Antonio con facciata settecentesca, portale gotico e un campanile di Mario Pietro Lombardo risalente al 1468; la chiesa di San Francesco in cui è custodito un Cristo ligneo del tardo ‘200 e la cui cappella ospita un ciclo di affreschi della scuola umbro-marchigiana del ‘400; il teatro storico La Fenice; il quattrocentesco Torrione del Podestà in Piazza Umberto I; il Museo del Paesaggio e il Centro Visite del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Fuori porta si trova il complesso romanico dedicato ai santi Rufino e Vitale (fondato nel 6° secolo), mentre a 5 chilometri da Amandola si trova l’abbazia dei Santi Vincenzo e Anastasio. Rinomata per il tartufo bianco pregiato, Amandola è anche area di produzione della mela rosa dei Monti Sibillini, un presidio Slow Food. Le più importanti festività sono il Carnevale de li Paniccià (domenica antecedente il Martedì Grasso; prende il nome dall’epiteto medievale dei tintori di stoffe, panni); la rievocazione storica delle Canestrelle (agosto, processione in costume di figuranti della civiltà contadina e vari spettacoli in programma, ideata nel 1897 per ricordare l’offerta del grano al Beato Antonio); Diamanti a Tavola, Fiera del Tartufo Bianco Pregiato dei Sibillini (autunno; Info). Amandola offre al turista un artigianato fiorente e servizi per il turismo montano, come mountain bike ed escursionismo. Il lago di San Ruffino è un’ottima tappa per gli amanti della natura e degli sport all’aria aperta. Ogni anno ad aprile il lago ospita una popolare regata.
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SANTURARIO DELLA MADONNA DELL’AMBRO

Situato sul territorio di Montefortino, a 7 km dal borgo, il santuario sorge a 683 mt s.l.m. in una verde vallata, incastonata tra i Monti Priora e Castel Manardo, e prende il nome dal vicino torrente Ambro, affluente del Tenna. Alle origini del culto mariano in questo luogo è un’apparizione narrata in una lapide dietro l’altare della Madonna: «Nel maggio del Mille la Vergine SS., cinta di straordinario splendore, apparve in questa sacra roccia all’umile pastorella Santina, muta fin dalla nascita.
La fanciulla ottenne il dono della parola in premio delle preghiere ed offerte di fiori silvestri che ogni giorno faceva all’immagine della Madonna, posta nella cavità di un faggio». Dopo l’apparizione, già nel Mille, viene eretta una prima cappella, poi arricchita di beni dai signori feudatari del luogo. Nel 1602 la sacra immagine della Madonna viene traslata nella nuova sede, dove viene costruita la chiesa. La Cappella della Madonna è stata decorata nel tempo da pittori e scultori come Martino Bonfini da Patrignone (17° sec), Domenico Malpiedi (1634) e Virginio Parodi (1928). Oltre alle decorazioni interne e alla statua quattrocentesca di Maria col Bambino, da segnalare sono soprattutto i 12 ritratti delle Sibille nella Cappella dell’Apparizione. Quattro di esse (la Cumana, l’Eritrea, l’Ellespontica e Agrippa) sono dipinte sullo stesso piano e di fronte ai profeti, tracciando un chiaro parallelismo.
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MONTEFORTINO
Tipico borgo marchigiano, con le case in pietra e i vicoli stretti racchiusi dalle antiche mura, arroccato a 638 mt s.l.m., Montefortino è uno dei più significativi insediamenti della Comunità Montana e del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Fra le cime circostanti, che raggiungono anche i 2.000 metri, spiccano il Monte Priora e il Pizzo Berro, ma la presenza più fascinosa è quella del Monte Sibilla, la profetessa dei Sibillini.
Già area di insediamento romano, nel 12° secolo qui viene costruito il borgo fortificato, arroccato su un colle ubicato sulla riva destra del corridoio fluviale del Tenna. Da visitare il cinquecentesco Palazzo Leopardi, sede della Pinacoteca Civica ‘Fortunato Duranti’, del Museo Diocesano di Arte Sacra e del Museo Faunistico dei Sibillini (raccolta di centinaia di animali endemici dei Sibillini, fra cui il Chirocefalo Marchesonii che vive nel Lago di Pilato, impagliati da Ignazio Rossi Brunori, un abitante del posto appassionato di tassidermia; consigliato per i bambini). A 5 minuti di auto a sud del borgo si erge l’antichissima pieve di Sant’Angelo in Montespino, il cui primo documento risale al 977. La facciata è caratterizzata da un pronao semicircolare, il campanile del 15° secolo fungeva da torre di vedetta, l’interno a due navate termina in absidi semicircolari aperte da tre monofore; le otto colonne della cripta, provenienti da edifici d’epoca romana, sono formate da dieci rocchi diversi per diametro e materiali: granito, breccia rossa di Verona, marmo cipollino, verde antico e bianco di Carrara. In sei di queste, i capitelli sono dell’età imperiale.
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MONTEMONACO

Borgo medievale che sorge a 988 mt s.l.m., nell’alta valle dell’Aso, sotto il Monte Sibilla (2.173 mt), Montemonaco è una delle più suggestive porte di accesso al Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Da vedere la Chiesa di San Benedetto Abate, il Museo di Arte Sacra e il Museo della Sibilla. Dalla frazione di Foce partono i sentieri che conducono ai Laghi di Pilato e alla Grotta della Sibilla. Il percorso è lungo 9 km e ha un dislivello di 900 m.
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LAGO DI PILATO

Il Lago di Pilato è un suggestivo specchio d’acqua incastonato a 1.941 mt s.l.m. subito sotto la cima del Monte Vettore. Il perimetro del lago è di circa 900 metri, con una larghezza di 130 metri e una profondità di circa 8-9 metri. È conosciuto anche come “il lago con gli occhiali” per la forma dei suoi invasi complementari e comunicanti nei periodi di maggiore presenza di acqua. Il lago è alimentato dalle piogge e dallo scioglimento delle nevi, che lo ricoprono per gran parte dell’anno e si sciolgono quasi del tutto all’inizio dell’estate. Si tratta dell’unico lago naturale delle Marche e uno dei pochissimi laghi glaciali di tipo alpino presenti sull’Appennino.
Nel lago vive il Chirocefalo Marchesonii, un piccolo crostaceo di colore rosso che misura 9-12 millimetri e nuota col ventre rivolto verso l’alto, la cui presenza in passato tingeva il lago di rosso.
Il lago prende il nome dalla leggenda secondo cui nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato condannato a morte da Tiberio. A partire dal 13° secolo il lago divenne popolare fra i streghe e negromanti, che salivano spesso quassù per celebrare i loro riti. Per arginare il fenomeno, intervenne l’Inquisizione, che lungo in sentiero che conduce al Lago impiccò almeno 600 persone che stavano tentando di raggiungere il lago.
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MONTEGALLO

Montegallo sorge a 800 mt s.l.m., con le sue 23 frazioni sparse sulle pendici del Monte Vettore, la cima più alta dei Sibillini (2.476 mt). La Chiesa di Santa Maria in Pantano, fondata prima dell’anno Mille e al cui interno erano affrescate le Dieci Sibille, è crollata dopo il terremoto del 2016.
Il luogo di culto si trovava lungo il Sentiero dei Mietitori, un itinerario di una decina di chilometri un tempo percorso dai contadini che da qui ogni anno si spostavano verso Umbria e Lazio per raccogliere il grano in pianura. L’inizio del Sentiero dei Mietitori, così come l’accesso al Grande Anello dei Sibillini, si trova nei pressi dell’abitato di Balzo.
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ARQUATA DEL TRONTO
Diviso fra il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco del Gran Sasso, il bel borgo di Arquata del Tronto è stato quasi interamente distrutto dal terremoto del 2016, costringendo gli abitanti a spostarsi in casette prefabbricate ai piedi del paese, dove stanno cercando di far ripartire la vita. Sono crollate anche la Rocca del 13° secolo, dove visse anche Giovanna D’Angiò, e la Chiesa di San Francesco, dove era custodita una copia della sacra sindone, che fu realizzata nel 1655 per sostituire quella di Torino nel caso in cui venisse distrutta e che ora si trova nel Duomo di Ascoli. Nonostante la distruzione delle costruzioni umane, la natura intorno ad Arquata oggi domina ancor più il paesaggio: da qui partono molti sentieri per esplorare le montagne circostanti.
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PIANI DI CASTELLUCCIO

Diviso fra le Marche e l’Umbria, l’altopiano di Castelluccio copre una superficie di 15 kmq, che un tempo era il fondo di un lago appenninico. Ogni anno tra maggio e luglio, l’intera superficie dei Piani di Castelluccio si ricopre di colori in occasione della fioritura di lenticchia, trifoglio, papavero, genziana e altre piante coltivate o selvatiche. Ogni terza settimana di giugno viene celebrata la Festa della Fioritura, che attira migliaia di persone.
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FOOD & DRINK & NIGHT STAY nel PARCO dei SIBILLINI

I Due Ponti
bar & grill vicino al lago di Fiastra

Chiosco al Lago
bar sul lago di Fiastra

Rifugio di Tribbio
cucina tipica vicino al centro di Fiastra

Agriturismo Le Casette
4km a ovest di Fiastra; cucina tipica, agriturismo e spazio campeggio in un dolce paesaggio

Agriturismo degli Alti Pascoli
5 km a ovest di Fiastra; cucina tipica, come mangiare nella cucina di casa della cuoca; camere disponibili

Osteria Scherzi a Parte
cucina tipica a Sarnano

La Patata Bollente
cucina tipica a Sarnano

Decantautore
location intima e romantica a Sarnano, wine bar, focacce, taglieri, aperitivi

Rifugio del Fargno
ristorante e pernottamento sopra Pintura di Bolognola

La Capanna
ristorante e hotel Pintura di Bolognola

Rifugio Pintura
hotel e ristorante a Pintura di Bolognola

Z Chalet
grill & bar giovane e dinamico; rifugio sulle piste da sci di Pintura di Bolognola, ottimo per una pausa in estate e inverno, food experience che abbina food & adventure.

Bar Due Monti
cucina tipica a Ussita

La Mezza Luna
cucina tipica a Ussita

Crystal Chalet
hotel a Ussita

La Filanda
cucina tipica, ristorante del centro storico di Visso dal 1983, danneggiato dal terremoto, è ora parte del centro artigianale “La compagnia dei maestri artigiani di Visso”, una struttura antisismica ad alto risparmio energetico, finanziata da 34 imprenditori su iniziativa di Pier Luigi Loro Piana, che raccoglie laboratori e spazi commerciali fra cui anche la norcineria e macelleria Calabrò, il caffè pasticceria La Sibilla, la macelleria Troiani e la tenuta Scolastici con il cacio sopravvissano

Trattoria del Pescatore
6 km a ovest di Visso, verso il confine umbro, carne e pesce alla brace

Azienda Agricola Scolastici
8 km a nord di Visso sulla strada per Cupi e Fiastra, in una valle mozzafiato, da cui partono bei sentieri per camminate, agricoltura biologica, allevamento, produzione e vendita di pecorini

Dal Navigante
7 km a sud di Visso, ristorante a Castelsantangelo sul Nera

Villa Schinoppi
holiday home in casa rustica in centro ad Amandola

Rifugio Città di Amandola
sulle montagne, a nord del Santuario della Madonna dell’Ambro

Osteria del Lago
lago di San Ruffino, vicino Amandola; cucina tipica

Fonte Della Valle
cucina tipica a Montefortino

Ristorante Fortinese Da Peppa Di Buratti Lucia
cucina tipica a Montefortino

Agriturismo Antico Mulino
b&b, ristorante, piscina coperta in un edificio quattrocentesco, con mulino ad acqua a Montefortino

Il Tiglio
cucina tipica, ambiente raffinato e accogliente a Montemonaco

La Scampagnata
cucina tipica a Montemonaco

La Locanda della Sventola
cucina tipica a Montemonaco

Taverna della Montagna
cucina tipica a Foce

Tipicità Grilli
vendita prodotti tipici, pasti veloci, taglieri a Montemonaco

Cittadella dei Sibillini
ristorante e hotel diffuso con piscina Montemonaco

La Baita di Pilato
appartamenti con piscina a Montemonaco
Interamnia
boutique hotel a Comunanza, 20 min a est di Montemonaco

Rifugio Sibilla
da qui si parte per la cima della Sibilla percorrendo il sentiero che costeggia la cresta, da cui si gode un panorama mozzafiato sulle gole dell’Infernaccio

Rifugio Altino
rifugio e ristorante; trasferitosi dopo il terremoto in una soluzione abitativa temporanea vicino alla sede originaria, si trova proprio alla fine/inizio del sentiero di Santa Maria in Pantano

Lo Spuntino
cucina tipica vicino al centro abitato di Montegallo

AgriMusicismo
rifugio e ristorante, cucina tipica in un ambiente rustico, pieno di musica e strumenti musicali, immerso nella natura, ai piedi del Monte Vettore; camping e bungalow
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Vedi anche:
- www.turismo.marche.it
- www.destinazionemarche.it
- www.parcodelconero.org/sentieri
- www.rivieradelconero.info/it/i-sentieri-del-conero
- www.sibilliniweb.it
- www.parks.it/parco.nazionale.monti.sibillini
- www.parcosimone.it
- www.riservamontesanvicino.it
- www.activetourism.it
- www.scibilliamo.it
- www.passamontagna.org
- www.bumblebee-marche.it.
LEGENDA:
- Difficoltà T. Sentiero turistico
- Difficoltà E. Sentiero escursionistico
- Difficoltà EE. Sentiero per escursionisti esperti
- Difficoltà EEA. Via ferrata o attrezzata